Autore: Marina | 18 Giugno 2018
Era il maggio del 2003, quando un ragazzino di appena 19 anni, Matthew Charle Mullenweg, fondò quello che oggi è il più conosciuto CMS del mondo: WordPress.
Facciamo però un passo indietro.
WordPress nacque appunto nel 2003 come supporto di b2/cafelog, CMS scritto in PHP e supportato da MySQL. La sigla CMS sta per Content Management System (Sistema per la Gestione dei Contenuti), nonché appunto un software per la realizzazione di testi che possono essere continuamente modificati e implementati. WordPress è proprio questo, un programma che permette la creazione di contenuti sul web, che possono essere modificati e gestiti in maniera autonoma.
L’idea del fondatore era proprio quella di creare una piattaforma in cui tutti, anche i meno esperti di programmazione e informatica, potessero utilizzarlo.
Come il suo predecessore, anche WordPress è sviluppato in PHP e si appoggia al gestore MySQL. Venne distribuito in America e inizialmente in lingua inglese, per poi essere diffuso in tutto il mondo in altre lingue. Trattandosi di open source, l’implementazione delle lingue e i miglioramenti della piattaforma sono anche a opera dei contributori esperti che ogni giorno mettono a disposizione la loro professionalità per consentire ai meno esperti l’utilizzo del CMS. WordPress è inoltre scaricabile gratuitamente dal sito WorPress.org, che fornisce appunto la sua versione ufficiale.
Oltre a WorPress.org esiste anche WorPress.com, che invece è di proprietà della Automattic, società fondata dallo stesso Mullenweg. Nonostante possano sembrare la stessa cosa, WordPress.com e WordPress.org sono due realtà completamente differenti.
WordPress.com fornisce versioni sempre gratuite ma ridotte del software. Si tratta di un hosted ovvero una piattaforma che fornisce solamente dei sotto-domini (per intenderci l’indirizzo del nostro sito sarà così formato mionome.wordpress.com), e per poter avere un dominio principale è necessario attivare un piano di abbonamento. Non può essere implementata da plugin, i moduli dipendenti che vengono inseriti per aumentare alcune funzionalità del programma, e non possono essere installati ulteriori temi. Si potrebbe dire che Worpress.com è la piattaforma di base, molto utile per i neofiti o per i siti non aziendali.
D’altro canto invece, Worpress.org è un self-hosted cioè una piattaforma che può essere creata, modificata e migliorata dallo stesso utente. Non è necessario avere delle conoscenze approfondite di programmazione per creare un sito, proprio perché si tratta di un’interfaccia molto immediata e semplificata. Con Worpress.org è possibile utilizzare i plugin o utilizzare dei temi esterni, personalizzandoli a piacimento. WordPress.org consente la realizzazione di siti professionali, di qualsiasi tipo con dominio proprio (in questo caso il nostro sito si chiamerà mionome.org). Con questa tipologia di WordPress l’utente dovrà anche avere un proprio piano di hosting, ovvero lo spazio necessario per il proprio sito all’interno del web. In sostanza si tratta di affittare lo spazio per inserire il sito su Internet.
Attualmente WordPress rappresenta il 25% dei siti di tutto il mondo, un risultato non irrilevante tenuto conto la presenza di altri CMS di cui numerosi sono con la medesima formula dell’open source. Dall’anno di creazione nel 2003 a oggi sono oltre trenta le versioni di WP: la prima, la versione 0.7 non aveva alcun nome; dalla versione 1.0, lanciata nel gennaio 2004 invece, ogni versione è stata battezzata col nome di un musicista jazz. Abbiamo Miles, Mingus, Duke, Ella, Dexter e via dicendo, sino ad arrivare alla versione corrente, la 4.9 chiamata Tipton in onore del musicista statunitense che nascose per tutta la vita la sua reale identità in quanto transgender.
Ogni versione ha chiaramente subito dei miglioramenti anche radicali, sia per quanto riguarda la creazione di nuovi temi, sia per l’interfaccia di scrittura, sia per quanto riguarda la gestione dei media (video e foto). La versione 5.0 del 2018 non è ancora stata lanciata, ma i più esperti prevedono nuove migliorie per quanto riguarda la creazione dei temi e una nuova versione dell’editor con più attenzione al vocabolario e all’editing del testo (la versione beta è già stata testata ma non ha ricevuto troppi riscontri positivi).